Il Signore degli Anelli 34° edizione "Rossa" Rusconi del 1999

Il Signore degli Anelli



          

di J.R.R. Tolkien
A cura di: Quirino Principe
Traduzione: Vicky Alliata di Villafranca 


Introduzione: Elémire Zolla
Edizione: Rusconi (Narrativa Rusconi), Milano, 34° ed. 1999, pag. 1366
Copertina: Illustrazione di Luca Michelucci 
Note: Con sovraccoperta, bordi delle pagine color rosso, segnalibro in raso oro e rosso





























In una delle prime foto sono presenti le tre copie in mio possesso ovvero la 30° edizione la 32° edizione e la 34° edizione di 
questo splendido libro e ritenuta da molti la più bella stampata in italia.
Sono tra le edizioni più difficili da reperire in quanto stampate in poche copie visto il periodo di transizione in cui sono state pubblicate,
infatti da li a breve tempo i diritti sarebbeo passati da Rusconi a Bompiani, quindi posso ritenermi tra i pochi fortunati, se non l'unico fortunato 
ad avere tutte le edizioni messe in commercio (in condizioni pari al nuovo) di questa meravigliosa edizione. 
Oltre alle tre qui fotografate posso inoltre contare su di un quarto volume, il primo da me acquistato nel lontano 1998 che è da sempre la mia fidata copia da lettura. 









Note di copertina


Il Signore degli Anelli è un romanzo d'eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona alla felicità del lettore ciò che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d'inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un'allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. L'autore, John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973) massimo studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone, scrisse la trilogia nell'arco di quattordici anni, nel periodo in cui era professore ad Oxford. Il romanzo è venuto crescendo tra le dita allo studioso innamorato dei suoi studi severi, delle sue rune, delle sue leggende, di cui si sentono qui le molte suggestioni e risonanze: lo splendore azzurro e dorato dei paesaggi, l'orrore «celtico» di certe creature, il suono bronzeo o argenteo dei nomi di persone e di luoghi. Come scrive Elémire Zolla nella sua Introduzione, «Tolkien riparla, in una lingua che ha la semplicità dell'anglosassone o del medioinglese, di paesaggi che pare di avere già amato leggendo Beowulf o Sir Gawain o La Mort Arthur, di creature campate tra il mondo sublunare e il terzo cielo, di archetipi divenuti figure». C.S. Lewis ha scritto a sua volta: «non è immaginario il mondo che Tolkien ha proiettato, così molteplice, vero e completo nella sua intima coerenza. Nessun altro mondo è così palesemente oggettivo, purificato da ogni psicologismo individuale legato all'autore»; e Richard Hughes: «Per l'ampiezza dell'immaginazione [il romanzo] umilia ogni termine di confronto; la sua vivacità, la sua felicità narrativa trascinano il lettore da una pagina all'altra». E Auden infine: «È un libro di incredibile felicità». 

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Ringraziamenti

Un sentito grazie va a "Tolkieniano", grande appassionato di J.R.R Tolkien come me e proprietario di una bellissima e grandissima collezione delle sue opere e non solo.
Grazie perchè con molta gentilezza mi ha permesso di poter trarre spunti e recuperare informazioni dal suo lavoro.

Vorrei inoltre ringraziare Luca, grande amico anche lui appassionato di Tolkien che mi ha aiutato a revisionare il sito e a correggerne gli errori mentre l'ultimo grazie va a Dario, che mi ha permesso di reperire la maggior parte dei volumi rari presenti nella collezione.